Incontrare Germain Grangier non è affatto facile. Vive nel cuore della regione del Mercantour tra le Alpi francesi. Nel mezzo del nulla. Ma questo non ha fermato il team di Mr. Porter che, deciso a vedere Germain nel suo ambiente naturale, è riuscito a scovarlo e anche a scoprire alcuni aspetti interessanti su come funziona la mente di un ultramaratoneta.
Germain è arrivato nono all’Ultra-Trail du Mont-Blanc del 2019, la gara di trail running più prestigiosa al mondo. Era la prima volta che gareggiava sul tracciato leggendario di 171 Km con i suoi vertiginosi 10.000 metri di dislivello. Nel filmato di Mr. Porter (qui sopra), scopriamo il motivo per cui Germain ha deciso di affrontare distanze così impensabili. E perché, probabilmente, non smetterà mai.
Lo abbiamo incontrato al termine delle riprese per farci raccontare questa esperienza. Dopotutto, una troupe nel Mercantour non la si vede proprio tutti i giorni. E Germain di solito non riceve molti ospiti...
Germain, il filmato di Mr. Porter è incentrato sul motivo per cui corri. È una questione su cui avevi già riflettuto?
In realtà sì. Anzitutto, per me la corsa è uno stile di vita perché mi consente di vivere tra le montagne, lontano dalla città. Ho la sensazione di avere più tempo, il che per me è una cosa davvero preziosa.
Mi aiuta a crescere e a imparare cose sempre nuove. Penso che correre sia il modo più semplice per spostarsi in montagna e questo, appunto, mi regala del tempo. Quindi, ricapitolando: corro per avere più tempo, perché mi permette di seguire uno stile di vita montano e di crescere.
Nel filmato parli della corsa come uno dei tanti strumenti che utilizzi per migliorarti. Quali sono gli altri?
Un altro strumento che uso per migliorarmi è la musica. Suono molto e questo mi permette di mantenere la calma e rilassarmi. E poi scio molto e pratico yoga.
Ho iniziato a fare yoga e meditazione tre o quattro anni fa e penso che questo mi aiuti a rimanere concentrato sull’allenamento e a sviluppare una connessione tra corpo e mente. Spesso faccio yoga al mattino. Mi piace farlo subito dopo essermi alzato. Provo a farlo tre o quattro volte a settimana, ma se ho più tempo provo a farlo tutti i giorni.
Come è stato ospitare una troupe a casa tua, tra le tue montagne? Sono riusciti a stare al tuo passo?
Ah ah! Hanno programmato tutto molto bene, per cui non è stato difficile. Penso di aver avuto più problemi io a seguire loro, e non il contrario. È stato piuttosto divertente vedere così tante persone venire qui a girare un video in un posto così piccolo, è stato uno strano contrasto.
In zona mi conoscono come trail runner, come quell’uomo folle che corre sempre, anche di notte, oppure scia e non smette mai di andare in giro. È stato divertente quando, durante le riprese, abbiamo incontrato alcune persone che si sono dimostrate interessate e piuttosto sorprese per quello che stava succedendo e si chiedevano perché ci fosse un furgone a seguirmi con una grande troupe. È stato divertente perché è una cosa fuori dal comune.
Esiste un elemento che rende la corsa tra le tue montagne più speciale rispetto a quando ti alleni in altri luoghi?
La zona in cui vivo è decisamente piccola e inaccessibile, ma è piuttosto vicina all’aeroporto di Nizza, per cui va benissimo, è solo a un’ora e mezza circa di distanza. Vivendo qui non ho effettivamente molti contatti con altre persone. Questo mi aiuta a concentrarmi davvero sull’allenamento e sul mio corpo senza distrazioni. Qui riesco ad allenarmi al meglio perché mi ci dedico seriamente. Mi piace allenarmi tutti i giorni in un posto che amo.
È davvero incontaminato. Posso interagire con l’ambiente e con l’energia che mi circonda. Mi piace anche il fatto che ci siano moltissimi animali perché qui non c’è praticamente nessuno. Mi piace osservare gli animali e le loro tecniche per spostarsi tra le montagne. Provo a lasciarmi ispirare.
Parlando di animali, nel film compare anche il tuo cane Ranco. Gli piace andare alla scoperta delle montagne insieme a te?
Ranco vive per la maggior parte del tempo con i miei genitori sulla costa. È un cane da riviera. Ma gli piace anche andare in montagna. Ormai ha quasi otto anni, per cui sta invecchiando e non voglio portarlo a fare lunghe corse che potrebbero fargli solo del male. Gli piace fare delle corsette, ma soprattutto farsi coccolare subito dopo.
Trova l’itinerario!
Nel filmato vediamo Germain correre “in casa” una parte del trail GR5, che parte dall’Olanda per arrivare nel sud della Francia. Se sei esperto/a di trail tecnici, puoi seguire le sue orme qui.